Gelateria Miretti Torino, in fiamme il laboratorio

Ho appreso con molta tristezza, che il laboratorio della storica Gelateria Miretti di Torino, la notte del 30 maggio, è andata in fiamme.

Il titolare, Leonardo La Porta, con la voce rotta dall’emozione, mi ha raccontato di essere stato svegliato, nel cuore della notte, del 30 maggio, dai Carabinieri, che gli hanno bussato a casa. Ovviamente lo spavento è stato tanto, subito surclassato dalla paura, quando gli è stato detto che la sua gelateria, aveva preso fuoco.
Leonardo è corso in gelateria, per trovare sul posto, due autopompe dei vigili del fuoco.
Lì è arrivato il terrore…
Si è però reso conto che i vigili del fuoco non avevano distrutto l’accesso principale. Ha appreso che, grazie all’aiuto dei condomini che sono stati svegliati dall’acre odore di fumo, i vigili del fuoco sono entrati nel sotterraneo del negozio, dove Leonardo ha il laboratorio.
Il laboratorio è del tutto distrutto.
Il cuore pulsante della sua attività, ridotto in cenere.

Quando Leonardo ha visto le condizioni del laboratorio, gli è venuto da piangere… Non sa quando potrà ricominciare la produzione.
Il 4 giugno, è arrivato il responso dai tecnici del Comune. Il laboratorio ed il negozio, sono agibili! Leonardo sta aspettando il perito dell’assicurazione per poter ripartire!
Nessun sequestro, per fortuna!
Moltissime le attestazioni di stima dei colleghi e dei clienti.
I ragazzi della Croce Verde di Torino hanno offerto il loro aiuto, a titolo gratuito, per riportare la Gelateria Miretti al suo antico splendore.
Molti i colleghi che hanno offerto a Leonardo di spedire macchinari, per farlo lavorare da subito, visto che la parte di locale adibito alla vendita, non è stato intaccato dalle fiamme, se non per la fuliggine.
Alcuni colleghi di Torino, hanno offerto il loro laboratorio a Leonardo, per permettergli di produrre il suo gelato e non fermarsi. I dipendenti della Gelateria Miretti di Torino, sono accanto al loro titolare, nel ripulire i locali e riordinare il disastro provocato dalle fiamme, almeno nella parte superiore del locale.
Tutto questo, non ti nego, mi ha stupita.
In un epoca in cui, ognuno pensa a se, gelatieri e clienti di una delle tante gelaterie di Torino, si uniscono attorno ad una persona.
Leonardo La Porta. Perchè?

Ho chiamato Leonardo al telefono e glìel’ho chiesto. Storie di Gelato non lo aveva ancora intervistato.
Il suo lavoro è iniziato 31 anni fa nello stesso posto che adesso vede distrutto. Immagina la sofferenza che sta provando quest’uomo. Inizialmente ne era il gestore e grazie alla fiducia di Ezio Miretti, che non è più tra noi, l’ha poi rilevata.
Ezio Miretti stava aprendo una gelateria ad Ibiza, quando propose a Leonardo la Porta, la Gestione del Bar Gelateria Miretti.
Leonardo era pronto.
Dopo qualche anno di gestione, Ezio gli disse che era tempo di rilevarla e non pagare solo per la gestione.
Ecco come Leonardo La Porta è divenuto il titolare della Gelateria Miretti.
Leonardo si sente parte della famiglia Miretti e non venderà, nonostante le molte proposte ricevute. Lui non può vendere una parte della sua famiglia e me lo ha detto con molto orgoglio nella voce.
Prima della riapertura ci vorrà del tempo non quantificabile. Da due giorni Leonardo ha iniziato a chiedere preventivi per il ripristino immediato del laboratorio e ieri ha incontrato il rappresentante della Cattabriga per la fornitura dei nuovi macchinari.
Il bar sarà riaperto si spera, il prossimo martedì.
Nelle idee di Leonardo, piuttosto che accettare gli inviti ricevuti dai colleghi ed andare a disturbare loro, nei loro laboratori, interrompendo il loro lavoro, all’inizio della riapertura post Covid19, vorrebbe fare una cosa differente.
Non vuole intralciare il lavoro dei suoi colleghi.
Leonardo mi dice di avere due piccole macchine, che producono 2 Kg di gelato e che porta alle manifestazioni o quando va nelle scuole per insegnare ai bambini a fare il gelato.
Vorrebbe produrre il gelato, con quelle macchine, un pochino alla volta, al bar, davanti ai clienti, svelando la sua maestria.
Nonostante il momento difficile che sta vivendo, ha deciso che per San Giovanni, il 24 giugno, farà il suo gusto “Crema San Giovanni”, pane, pepe rosa agrumato e zafferano.
La tradizione di questo sapore, nasce nel 1800, quando a Torino per il giorno di San Giovanni, veniva donato, a tutte le autorità ecclesiastiche e militari di Torino, il “pane della carita“, condito appunto con pepe e zafferano.
Leonardo ha voluto creare un gusto per onorare la tradizione e vorrebbe donarlo ai suoi concittadini torinesi, producendolo con le sue due piccole macchine, proprio il giorno di San Giovanni.
E’ il modo in cui Leonardo La Porta, vorrebbe ringraziare i suoi concittadini per le belle parole spese e le attestazioni d’affetto ricevute in questi giorni così difficile e incerti.
Leonardo mi ha detto che la preoccupazione maggiore, durante il lockdown era per i suoi dipendenti, senza cassa integrazione, senza lavoro.
Lui ha cercato, per ciò che poteva di fare delivery, da solo, per i clienti più affezionati, ma era poca cosa e non poteva richiamare qualcuno a lavorare.
Bar Gelateria Miretti a Torino, in fiamme il laboratorio.
Appena avuto il via dal governo, ha richimato tutti e adesso questo!
Storie di Gelato, augura a Leonardo ed al Bar Gelateria Miretti di Torino, di poter quanto prima riaprire e deliziare i suoi clienti.
Leonardo, se ci avvisi per tempo e ci fai sapere quando riaprirai, saremo lieti di pubblicare la notizia e farla sapere a tutti i tuoi clienti, colleghi e amici che saranno lieti di festeggiare con te!
In bocca al lupo!

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